ovvero le avventure itineranti di un vagabondo nell'oceano della cassaintegrazione (prima) e dell'individuazione (ora)
lunedì 10 dicembre 2012
Oggi riprendo a lavorare per la mia azienda.
Dovrò rilevare, scrivere le procedure aziendali del reparto commerciale.
Non è un lavoro che mi impegnerà a tempo pieno (avrò ancora del tempo per studiare per il concorso) ma di certo rientro in azienda e quindi termina questo periodo di solitudine (interrotto solo dalle due giornate di formazione allo Studio ORA di Parma).
Devo dire che stare da soli con se stessi è un'esperienza da fare assolutamente.
E' molto difficile e si cede a tante tentazioni di fuga.
"Troppo di frequente noi facciamo il possibile per evitare il confronto con l'esperienza di stare da soli e qualche volta riusciamo ad escogitare gli espedienti più ingegnosi per impedire a noi stessi di rammentarci di questa condizione.
La nostra cultura si è fatta raffinatissima nell'evitare il dolore, non solo quello fisico ma anche quello emotivo e mentale. Non seppelliamo soltanto i nostri morti come se fossero vivi, ma seppelliamo anche le nostre pene come se in realtà non ci fossero.
Ci siamo tanto abituati a questo stato di anestesia da cadere in preda al panico quando non c'è nulla o non c'è nessuno a distrarci.
Se non abbiamo un progetto da portare a termine, un amico a cui far visita, un libro da leggere, la televisione da guardare o un disco da ascoltare, o se ci troviamo tutti soli con noi stessi, arriviamo tanto vicini alla rivelazione della "solitarietà" che è alla base della condizione umana e temiamo tanto di sperimentare quel senso di isolamento che tutto pervade, da fare qualsiasi cosa per riavere un'occupazione, continuando il gioco che ci fa credere che, dopo tutto, ogni cosa va bene".
Tratto da "Viaggio Spirituale per l'uomo contemporaneo" di Henry J.M. Nouwen
Per comprendere meglio noi stessi e il nostro mondo serve tempo, ma tempo libero.
Allora si collega bene quanto dice Tiziano Terzani (e di certo non solo lui) sulla necessità di fare spazio, di liberarsi da ciò che occupa la nostra mente e la tiene sempre distratta su altro.
Ricavarsi spazi di tempo libero equivale a ricavarsi spazi di libertà.
Ma deve essere tempo libero non nel senso di tempo a disposizione per fare qualcosa che mi piace o mi appassiona.
Tempo libero in senso assoluto: libero anche dai nostri pensieri che affollano la nostra mente e continuamente si accalacano, incrociano, inseguono, sovrappongono.
Un tempo fatto di vuoto e di silenzio.
In modo che nasca un'idea; un'idea nuova.
E' stato un periodo prezioso questo.
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