ovvero le avventure itineranti di un vagabondo nell'oceano della cassaintegrazione (prima) e dell'individuazione (ora)
mercoledì 14 novembre 2012
Per tutta la scorsa settimana sono rientrato in azienda.
Part time si intende, che qualcuno non pensi che ho lavorato sul serio.
E' stato strano.
Mi sono sentito come un estraneo in visita. Ciò di cui mi occupavo non mi apparteneva più.
Ed ho lavorato con un sensazione di serenità e tranquillità che non ricordavo più.
Senza ansia, senza frenesia, senza affanno...con leggerezza.
Comunque ora si ritorna in cassa a zero ore fino al 31 dicembre.
Insomma è come se nel nostro navigare ci avessero chiesto se potevamo trasportare della merce fino al prossimo porto.
Un lavoretto facile facile che non ha comportato cambi di rotta o di programma.
Devo dire che queste prime 3 settimane di cassa più questa settimana di rientro al lavoro hanno cambiato il mio rapporto col tempo.
Sto ora apprezzando la possibilità di vivere con lentezza le mie giornate, di darmi tempi più dilatati per fare le cose, di seguire un ritmo più naturale, meno artificale, costruito, forzato.
Di percepire, anzi direi gustare, ciò che faccio.
Sento una serenità e una pace che avevo perso da tempo.
E mi chiedo: è possibile trovare un lavoro che rispetti questo modo di vivere il tempo.
E' possibile lavorare con lentezza?
Si può essere lenti ma intensi?
E' possibile raggiungere dei risultati anche senza lavorare freneticamente e ossessivamente?
La società post industriale, togliendoci la possibilità un rapporto naturale col tempo, il tempo della natura, ci sta disumanizzando?
Mi torna in mente una frase di Tiziano Terzani (sempre tratta da " La Fine è il mio Inizio").
Parlando della sua esperienza in Giapone, dice:" ...tutti questi esperimenti, queste società moderne, non si ossono valutare solo sulla base della efficienza della loro struttura economica, ma sopratutto dal tipo di uomo che producono e dal tipo di vita che gli fanno fare".
Che tipo di uomo stiamo costruendo qui in Italia, oggi? Che vita gli facciamo fare?
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